Vera e propria tragedia per il giornalismo, è morta un’autentica icona a 67 anni. Lutto per il settore italiano.
Paolo Griseri, una delle figure di spicco del giornalismo economico italiano, ci ha lasciato prematuramente. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita, non soltanto per il settore del giornalismo ma anche per coloro che hanno seguito la sua incredibile carriera. Griseri, noto per il suo acuto senso critico e la sua ineguagliabile capacità di analisi, ha sempre raccontato la realtà con passione e professionalità. Dallo studio delle dinamiche aziendali fino alle storie più toccanti del quotidiano, il suo lavoro ha ispirato molti. La triste notizia della sua morte, avvenuta a soli 67 anni, ha colpito profondamente la comunità dei media e non solo.
Nato nel 1956, Paolo Griseri ha dedicato la sua vita alla professione giornalistica. Dopo essersi laureato in Scienze della Comunicazione, ha cominciato la sua carriera in testate locali di Benevento, per poi affermarsi anche in ambito nazionale. Griseri era un volto noto del giornalismo economico e politico, con una particolare inclinazione per l’analisi delle dinamiche delle grandi aziende come Fiat e Stellantis. Nel corso della sua carriera, ha scritto articoli di grande rilevanza, raccontando con uno stile inconfondibile eventi e situazioni che hanno caratterizzato non solo il mondo dell’industria automobilistica, ma anche le sfide del lavoro in Italia. Era un esperto nel trattare temi complessi, riuscendo sempre a renderli accessibili al grande pubblico.
La sua esperienza giornalistica spaziava tra vari media. Griseri ha lavorato per alcune delle testate più prestigiose d’Italia come Il Manifesto e La Repubblica. Tuttavia, è su La Stampa che ha lasciato un’impronta indelebile. Qui ha ricoperto ruoli chiave, come editorialista e vicedirettore. La sua penna ha raccontato storie straordinarie, conferendogli una reputazione di eccellenza tra i lettori e i colleghi. Anche dopo il pensionamento, il suo impegno nel mondo giornalistico non si è arrestato, continuando a seguire eventi di rilevanza, come ha fatto recentemente narrando la toccante storia di un rider in un’emergenza climatica.
La perdita di Paolo Griseri ha generato una grande onda di cordoglio, portando molti a esprimere il proprio dolore per la scomparsa di un professionista stimato. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha affermato che la sua morte ha lasciato un “vuoto grandissimo” per la comunità. I ricordi delle conversazioni, spesso arricchite da profonde riflessioni sulla vita cittadina e il suo sviluppo, rimarranno nel cuore di molte persone. Griseri non era solo un giornalista, ma una figura benevola che ha saputo unire il suo amore per Torino con il suo impegno per il giornalismo.
Anche Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ha ricordato l’importanza di Griseri nel panorama giornalistico, sottolineando la sua abilità nell’analizzare la realtà industriale e politica del Paese. Ecco come, in queste parole, si percepisce non solo un tributo ma anche un riconoscimento per un lavoro che ha sempre cercato di evidenziare le storie delle persone e il loro quotidiano. La sua prosa incisiva, unita a una visione penetrante, dava voce a chi spesso non aveva chance di esser ascoltato. Griseri ha lasciato un’eredità che continuerà a vivere attraverso i suoi scritti e il ricordo di quanti lo hanno apprezzato.
Non si può parlare di Paolo Griseri senza menzionare i suoi numerosi e significativi lavori pubblicati nel corso della sua carriera. Tra i più importanti, “Il processo. Storia segreta dell’inchiesta Fiat tra guerre, tangenti e fondi neri” mette in luce la sua capacità di approfondire tematiche complesse e di farle vedere sotto una nuova luce. Questo libro, co-scritto con Massimo Novelli e Marco Travaglio, ha suscitato l’interesse e la curiosità di molti lettori, ponendo questioni che continuano a influenzare il dialogo sulla realtà economica italiana.
Altri suoi testi, come “La sfida. Oltre il Pd per tornare a vincere” e “La Fiat di Marchionne. Da Torino a Detroit” riflettono la sua attitudine a indagare storie di grande rilevanza, sia dal punto di vista economico che sociale. Griseri, attraverso la scrittura, ha saputo cogliere l’essenza dei cambiamenti che hanno caratterizzato l’Italia nel corso degli anni, lasciando una traccia indelebile nel panorama editoriale. Non è solo la perdita di un grande giornalista, ma anche di un narratore capace di cogliere e valorizzare la complessità del nostro tempo. Tante persone, compreso il ministro della Difesa Guido Crosetto, hanno voluto rendere omaggio a questa figura di spicco, testimoniando ogni giorno quanto la sua voce e i suoi scritti abbiano toccato le vite di molti.