Curiosità

Tariffe taxi: ecco come sapere quanto pagare ancora prima del viaggio

I taxi sono molto utilizzati, anche in città, e proprio per questo può essere importantissimo sapere quanto pagare un viaggio.

Quando si prende un taxi, uno dei quesiti più malleabili è quasi sempre il costo finale della corsa. A differenza di altri mezzi di trasporto come autobus e metropolitana, il prezzo non è fisso e può essere influenzato da vari fattori. Scopriremo insieme come vengono determinati questi costi e quali sono le componenti principali che incidono sulla tariffa finale.

Calcolare le tariffe dei taxi appare un compito complicato e, a dirla tutta, può anche risultare un po’ frustrante per chi deve affrontare la questione. Molte persone si pongono la fatidica domanda “quanto mi costerà questa corsa?” e la risposta non è mai semplice. Un approccio “alla buona” suggerisce di raddoppiare il numero dei chilometri percorsi. Ad esempio, per una corsa di 5 km, potenzialmente ci si potrebbe aspettare di pagare intorno ai 10 euro. Ma la verità è che i costi dei taxi sono influenzati da una serie di variabili, rendendo il calcolo del prezzo finale una vera e propria scienza complessa.

La legge quadro n. 21/1992 regola le tariffe dei taxi in Italia ed è importante sapere che ci sono diverse componenti che contribuiscono al prezzo finale. In prima battuta, troviamo una quota fissa che varia a seconda del Comune. A questa quota si aggiungono le spese variabili e tutto ciò che riguarda i supplementi. I supplementi possono dipendere dalla situazione specifica, come eventi straordinari o anche orari di servizio particolari.

La quota fissa: il punto di partenza per ogni corsa

Quando ci sediamo a bordo di un taxi, si noterà subito che il tassametro non parte mai da zero. Questo è dovuto al fatto che c’è una quota fissa già applicata nel momento in cui il tassista avvia la corsa. Ogni Comune determina questa quota; per esempio, a Torino durante il giorno feriale la tariffa fissa è di 3,50 €, a Milano è di 4,10 €, mentre a Roma si attesta su 3 €. È importante tenere presente che questa tariffa iniziale è soggetta a variazioni se il servizio viene richiesto durante festivi o in orari notturni.

Taxi, per sapere quanto pagare è importante tenere in considerazione la tariffa fissa (vivereateneo.it – Canva)

In questi casi, solitamente viene aggiunta una maggiorazione che può oscillare tra 1 e 3 euro, a secondo delle normative locali. Ecco, dunque, che la quota fissa diventa un aspetto decisivo da considerare, specialmente in situazioni come quelle appena menzionate. I viaggiatori più esperti tendono a familiarizzarsi con queste differenze, sebbene sia sempre una buona norma chiedere al conducente o controllare su eventuali apposite risorse online prima di salire in auto.

La componente variabile: come influisce sul costo

Quando si parla della componente variabile, ci si riferisce a costi che cambiano in base a due elementi fondamentali: i chilometri percorsi e il tempo impiegato. Infatti, questa parte del calcolo tiene conto di quanto ci allontaniamo dalla nostra partenza e quanto tempo impieghiamo per arrivare. Comunemente, si può stimare che per ogni chilometro percorso, il costo si aggiri tra i 40 centesimi e 1,20 euro. Ma non è tutto qui.

In caso di velocità ridotta, come nel traffico intenso delle grandi città, viene applicata anche una quota oraria. Se il taxi procede a meno di 20 km/h, si attiva un costo aggiuntivo che può variare da 20 a 50 euro all’ora. Per rendere il quadro ancora più affascinante, dopo un certo numero di chilometri percorsi, il valore della tariffa cambia. I dettagli di queste soglie variano da Comune a Comune, e anche la tariffa oraria si modifica in base a regolamenti specifici.

Questo rende evidenti le difficoltà nel cercare di calcolare un costo preciso per la corsa. Si consiglia quindi di utilizzare, se disponibili, le simulazioni di viaggio sui siti web dei taxi locali. Spesso queste piattaforme permettono di ottenere una stima più realistica dell’importo finale.

Supplementi e costi extra: aiuti e sorprese nel calcolo

Un altro aspetto da tenere in considerazione sono i relativi supplementi che possono aumentare il prezzo della corsa. Al di là delle componenti fisse e variabili di cui abbiamo parlato, ci sono sempre fattori extranei che possono essere previsti. Per esempio, i supplementi per il trasporto di animali o bagagli nel bagagliaio. Ogni Comune ha proprie regole e tariffe per queste voci, che di solito sono elementi non trascurabili.

Non dimenticatevi dei bonus e degli extra (vivereateneo.it – Canva)

In alcuni casi, se il costo di una corsa è vicino alla quota fissa e particolarmente breve, molti Comuni applicano una tariffa minima di partenza. Questo è un aspetto importante da tenere presente per coloro che intendono effettuare un tragitto molto breve. Non è difficile, quindi, che si possa finire per pagare un importo leggermente maggiore rispetto a quanto previsto in partenza. La cosa migliore è rendersi conto che il costo finale di una corsa in taxi è il risultato di una serie di variabili che possono sempre riservare delle sorprese. Conoscere queste informazioni risulta utile per pianificare meglio i propri spostamenti e non farsi sorprendere.

Published by
Christian Camberini