Anno di prova e docenti neo assunti: ecco a cosa fare attenzione nell’anno in corso 2024-2025. I dettagli e le curiosità da conoscere
Anche se il mese di ottobre è giunto al termine, c’è ancora attesa per la circolare annuale del Ministero dell’Istruzione e del Merito riguardante l’anno di prova per i docenti neoassunti, che è previsto per il periodo scolastico 2024/25. Al momento non ci sono stati aggiornamenti normativi significativi, il che porta a credere che il percorso formativo resterà, sostanzialmente, invariato rispetto agli anni passati. In questo articolo, esploreremo le caratteristiche principali di questo importante anno di prova, per tutti coloro che entrano nel mondo dell’insegnamento e vogliono ottenere la conferma in ruolo.
Già dal Decreto Ministeriale del 16 agosto 2022, n. 226, abbiamo le basi per capire come è strutturato l’anno di prova. Le modalità di formazione e i requisiti per i docenti che vengono assunti a tempo indeterminato sono dettagliati in questo documento. Allora, ecco cosa ci si aspetta. Ogni docente neoassunto deve completare un totale di 50 ore di attività formativa, suddivise in vari segmenti. Si comincia con 6 ore dedicate agli incontri iniziali e a quelli finali di restituzione. È fondamentale per creare una rete e scambiare esperienze con i colleghi. Successivamente, ci sono 12 ore da impiegare in laboratori formativi specifici, ideati per approfondire tematiche didattiche e metodologiche.
Le rimanenti ore sono 20 di formazione online sulla piattaforma Indire, ma c’è da notare che l’apertura di questa piattaforma è attesa con impazienza. Ultima, ma non meno importante, l’attività peer to peer, che prevede ulteriori 12 ore di dialogo e confronto tra docenti. Oltre a queste ore di formazione, i neoassunti sono tenuti a svolgere almeno 180 giorni di servizio, con un minimo di 120 dedicati all’attività didattica diretta. Se un docente è sotto contratto part-time, le ore di servizio e i giorni di attività didattica vengono ridotti in proporzione. È importante sottolineare che il completamento di questi impegni è un requisito indispensabile per il superamento dell’anno di prova.
Capire che cosa accade se un docente neoassunto non riesce a superare il lungo e impegnativo percorso di prova è di fondamentale importanza. Secondo quanto specificato nell’art. 14 del Decreto, ci sono regole chiare da seguire in caso di insuccesso. In particolare, il comma 3 stabilisce che se un docente non riesce a superare il test finale, così come ottiene una valutazione negativa durante il suo periodo di formazione, il dirigente scolastico emetterà un provvedimento motivato. Questo significa che, sostanzialmente, ci sarà la possibilità di ripetere l’anno di formazione e prova.
All’interno di questo provvedimento di ripetizione, saranno inclusi anche gli elementi di criticità manifestati durante l’anno. Ma c’è di più! Saranno individuate anche le forme di supporto formativo necessarie da attuare affinché il docente possa raggiungere gli standard richiesti per ottenere la conferma nel ruolo. Questo sistema tende a garantire che, in caso di difficoltà, venga offerto un aiuto concreto, per permettere di affrontare nuovamente il percorso con maggiore preparazione. Ogni fase della formazione e della valutazione è pensata per aiutare i docenti a essere sempre più preparati, comprese eventuali difficoltà riscontrate durante il percorso.
In questo contesto, l’importanza della formazione continua diventa chiara, perché serve non solo a garantire il successo dei neoassunti, ma anche a migliorare la qualità dell’insegnamento nel lungo termine. Con un approccio aperto e disponibile alla crescita e al supporto reciproco, l’anno di prova rappresenta un’opportunità per i docenti di affermarsi nel mondo scolastico.