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Rinnovo contratto scuola: protesta in corsa per colpa degli stipendi troppo bassi (ecco che sta succedendo)

Contratto scuola 2024, ecco cosa sta cambiando in questo periodo: i dettagli e curiosità della vicenda. Grosse novità

Il CCNL scuola 2022-2024 sta per entrare in un momento cruciale mentre ci si avvicina alla scadenza di questo importante accordo. Le aspettative riguardo a un possibile aumento stipendiale e valorizzazione del personale, promesse dal Ministro Valditara, si scontrano però con i timori e le critiche di vari sindacati, che temono che le risorse stanziali non siano sufficienti a coprire le reali necessità dei lavoratori. Un’incertezza che va oltre la questione economica e che sta portando a manifestazioni e scioperi imminenti.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, in questi ultimi mesi, ha messo in evidenza i progressi ottenuti, sottolineando che finora è riuscito a chiudere un contratto che ha previsto un aumento di circa 130 euro al mese per il periodo 2019-2021. Visto questo, gli occhi sono puntati su un nuovo contratto che dovrebbe garantire un incremento di circa 160 euro mensili per il triennio 2022-2024. La nota diffusa dal Ministero il 23 ottobre 2024 ha aggiunto che la legge di bilancio sarà un’ancora di speranza per la scuola, con fondi dedicati ad hoc, nonostante un panorama di contenimento della spesa pubblica.

Il vero obiettivo dichiarato dal Ministro è quello di garantire un 6% di aumento rispetto al 5,78% precedente, e questo rappresenta un passo significativo nel contesto attuale. Aggiungendo diversi fondi per stimolare il sistema scolastico, come l’incremento di 93,4 milioni di euro per migliorare l’offerta formativa, ci si aspetta di poter affrontare la crescente inflazione e migliorare le condizioni lavorative del personale. Tuttavia, nonostante queste dichiarazioni ottimistiche, ci sono comunque riserve sulle tempistiche e sull’effettiva realizzazione delle promesse.

Ripercussioni sindacali e scioperi

L’aria che si respira è tesa, e diversi sindacati, tra cui la FLC CGIL, si sono già mobilitati per portare avanti le loro richieste e preoccupazioni. Con uno sciopero fissato per il 31 ottobre, gli esponenti sindacali lamentano la mancanza di risorse sufficienti per il rinnovo contrattuale del 2022-2024, sottolineando che i fondi assegnati non copriranno neanche un terzo dell’inflazione che lo scorso anno ha colpito i lavoratori della scuola. Gianna Fracassi, leader della FLC CGIL, ha rimarcato questo punto, affermando che il finanziamento attuale non è allineato ai reali bisogni del personale, bensì ai budget previsti precedentemente.

La piattaforma sindacale si propone di portare avanti una lotta che, al di là delle rivendicazioni economiche, punta a una rinnovata attenzione sulla valorizzazione del lavoro scolastico. Con l’arrivo dell’inverno, ci si aspetta una crescente tensione in vista di una stagione di mobilitazioni e manifestazioni.

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Un futuro incerto per il contratto 2022-2024

Nonostante le promesse, ci sono seri dubbi sulla possibilità di chiudere il rinnovo del CCNL scuola entro la fine del 2024. Secondo quanto dichiarato da Gianluigi Dotti della Gilda degli Insegnanti durante una recente trasmissione, i tempi sono molto ristretti e la firma ufficiale potrebbe slittare fino al 2025. Questo nonostante le aspettative di tutti gli attori coinvolti, con un’incertezza crescente su come e quando verranno messi a disposizione i fondi necessari.

Con un panorama di negoziazione che si fa sempre più complesso, le chance di trovare un accordo che soddisfi le esigenze di tutti paiono diminuire. La situazione richiede attenzione, e i lavoratori devono rimanere vigili nelle loro richieste, poiché quando si parla di istruzione e delle persone che ne fanno parte, le rivendicazioni devono essere ascoltate e comprese.

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Antonella Boccasile