Il delitto di Avetrana con la regia di Pippo Mezzapesa è davvero un capolavoro: ecco perché devi vederlo almeno una volta
Giorni frenetici per il mondo dello spettacolo, in particolare per la serie tv di Disney che ha suscitato un gran clamore: l’omicidio di Sarah Scazzi torna a far parlare di sé, ma ora con un nome tutto nuovo. Tra ricorsi e dibattiti legali, il titolo della produzione ha subito una trasformazione, una sorta di resa dei conti tra giudici e case di produzione. Scopriamo i dettagli e i risvolti di questa interessante vicenda.
Dopo un lungo percorso costellato di colpi di scena, è ufficiale: la serie su Sarah Scazzi, inizialmente denominata “Avetrana – Qui non è Hollywood”, ha cambiato nome. Ora si chiama semplicemente “Qui non è Hollywood”. La decisione è stata presa in seguito alla sospensione della messa in onda, imposta dal Tribunale di Taranto dopo un ricorso d’urgenza presentato dal Comune di Avetrana, in Puglia. La nuova titolazione della serie rappresenta non solo un cambiamento di facciata, ma anche una risposta alle contestazioni legali.
Diretta dal talentuoso Pippo Mezzapesa, il quale ha collaborato alla scrittura con un team di autori, tra cui Antonella W. Gaeta e Davide Serino, la serie è prodotta dalla Groenlandia, nota per il suo impegno nella creazione di contenuti originali. L’uscita della serie è prevista per il 30 ottobre 2024, e il pubblico attende con curiosità di vedere come verrà affrontata questa delicata storia di cronaca nera.
La trasmissione della serie su Sarah Scazzi
Il dramma che ha coinvolto Sarah Scazzi, una giovane di soli 15 anni brutalmente uccisa ad Avetrana il 26 agosto 2010, continua a tenere alte le attenzioni. La serie, ora battezzata “Qui non è Hollywood”, andrà in onda su Disney+ a partire da mercoledì 30 ottobre. I fan della narrativa crime e della storia di questa triste vicenda possono ora prepararsi a un’accurata rivisitazione del caso, ricca di emozioni e, si spera, di accuratezza storica.
L’inizio della trasmissione si allinea a una serie di eventi legali che l’hanno preceduta. La programmazione inizialmente prevista per il 25 ottobre è stata interrotta a causa di una serie di contestazioni legali, e la tensione è palpabile. Il pubblico è ansioso di scoprire come gli autori intendono trattare un argomento così sensibile e controverso.
L’intervento del tribunale e le reazioni della produzione
La storia si infittisce ulteriormente con l’intervento del Comune di Avetrana, che ha alzato la voce contro la precedente intitolazione della serie. Il sindaco Antonio Iazzi ha depositato un ricorso, chiedendo non solo la rettifica del titolo, ma anche una sospensione immediata della messa in onda. È un caso singolare, che solleva interrogativi sulla responsabilità etica e le dinamiche di rappresentazione in televisione.
Il giudice della sezione civile del Tribunale di Taranto, Antonio Attanasio, ha accolto il ricorso, imponendo la sospensione cautelare. Allo stesso tempo, il team di Groenlandia e Disney ha espresso il loro dissenso, affermando che si sarebbero fatti valere nelle sedi opportune, cercando di difendere il proprio progetto e la libertà di espressione.
L’udienza di comparizione delle parti è stata fissata per il 5 novembre. Questo ulteriore sviluppo lascia aperta la strada a future evoluzioni della situazione legale e potrebbe influenzare la pianificazione delle prossime fasi della produzione.
È evidente che il tema trattato nella serie resterà al centro di un acceso dibattito. Con i risvolti in corso e l’attenzione mediatica già alta, il 30 ottobre si avvicina con un misto di attesa e curiosità, mentre il pubblico si prepara a immergersi in una storia che ha segnato la cronaca italiana.