Perché celebriamo Halloween ogni anno: la paura non c’entra niente

Halloween celebrazione perché

Perché celebriamo Halloween? Anche se pare proprio il contrario, la paura è fra le ultime motivazioni da associare a questa festività.

Halloween è un evento annuale che continua a catturare l’immaginazione di moltissime persone in tutto il mondo. Ma perché ci piacciono tanto i mostri e la loro celebrazione? Questa tradizione, che affonda le radici in antiche pratiche pagane, è diventata un’occasione per esplorare le paure e i desideri che dimorano nell’animo umano. Nel corso degli anni abbiamo assistito a un’evoluzione di Halloween che, sebbene spesso sia associata a consumismo e feste in maschera, cela significati più profondi. Scopriamo insieme l’affascinante mondo dei mostri e il loro ruolo simbolico nella nostra cultura.

I mostri nel nostro immaginario collettivo

I mostri hanno da sempre svolto un ruolo centrale nel nostro immaginario collettivo. Ci sono racconti di creature enigmatiche che si nascondono nell’ombra, simboli di paure ancestrali e desideri inconfessati. Associati all’ignoto, i mostri fungono da specchio che riflette ciò che non comprendiamo di noi stessi. Le storie di fantasmi e creature fantastiche ci aiutano a navigare i confini di quella paura che non può essere facilmente definita, ma che vive silenziosa e inquieta nei meandri della nostra mente. Scenari dall’aria gotica, popolati di ombre e inquietudini, rappresentano una via per esplorare le questioni di identità e di esistenza in modo allegorico.

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Halloween, perché celebriamo i mostri e gli spettri (vivereateneo.it – Canva)

Ancient tempers ci insegnano che il mostro non è solamente una figura da temere, ma è anche un portatore di messaggi potenti e significativi. Attraverso i riti di Halloween o altre celebrazioni, attraversiamo le porte dell’ultraterreno e ci confrontiamo con ciò che è al di là della vita quotidiana. La letteratura ha da sempre rappresentato mostri e fantasmi, da Shakespeare a Lovecraft, rivelando una fascinazione senza tempo. I mostri sono, in un certo senso, uno strumento educativo: ci conducono a riflettere su ciò che consideriamo normale e su ciò che mettiamo a margine della società. Ognuno di noi, si può dire, ha un piccolo mostro che attende di essere affrontato.

Le teorie dei mostri: una riflessione profonda

Il pensiero critico su cosa significhi essere “mostruoso” è stato ampiamente esplorato, da pensatori come Jeffrey Jerome Cohen, che ha delineato sette teorie sui mostri. Questi punti di vista ci offrono uno spunto per analizzare la nostra relazione con la paura e con l’alterità. Il corpo del mostro, sostiene Cohen, è un “corpo culturale” e rappresenta una serie di significati e narrazioni.

Le teorie suggeriscono che i mostri siano sempre legati a crisi o cambiamenti nelle categorie sociali e culturali. Ma cosa significa questo? Semplicemente, i mostri vivono ai confini delle norme. Dimostrano ciò che esiste al di là del conosciuto e, in questo modo, ci costringono a interrogare il nostro stesso intervento nella società. La paura del mostro, secondo Cohen, diventa pertanto una forma di desiderio per tutto ciò che viene rifiutato o trascurato. Scoprire i confini del possibile attraverso l’analisi di queste creature fantastiche è un atto che, far parte di noi, ci mette anche in discussione.

Queste teorie offrono una lente attraverso cui osservare la nostra società, cose che altrimenti potrebbero rimanere invisibili. Ogni forma di narrazione sull’orrore può servire come uno spunto per un dibattito più ampio su questioni sociali e culturali, rendendo Halloween un’occasione di introspezione profonda. Il mostro, in questo caso, diventa un simbolo inarrivabile della lotta contro le convenzioni.

Celebrare l’oltretomba e le nostre paure

Halloween è molto più di un semplice travestimento: è un modo per entrare in contatto con l’ignoto e confrontarsi con l’oltretomba. Questa celebrazione ci invita a riflettere su argomenti universali, come la morte e la vita, tematiche che tornano in ballo in qualsiasi epoca e in qualsiasi cultura. È interessante notare come l’oltretomba non si presenti solo durante questa festività, ma sia un tema ricorrente in altre celebrazioni, come Natale, dove si fa memoria degli spiriti e delle anime.

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Oltretomba e spiriti: una celebrazione tutto tranne che surreale (vivereateneo.it – Canva)

Le festività sono sempre state momenti per fare i conti con il passato, anche quando questo è doloroso. Durante Halloween, si raccontano storie, si fanno riti e si esprimono paure in modo creativo e anche divertente. Siamo chiamati a dar voce a ciò che generalmente è nascosto, affrontando le angosce collettive e individuali. La celebrazione diventa così un atto di liberazione. Mettiamo in scena il nostro dolore, ma anche le nostre speranze; possiamo rievocare situazioni che ci hanno colpito e che fatichiamo a dimenticare. La festa diventa quindi un rito collettivo che impegna la comunità.

Molti si chiedono quindi qual è il messaggio sottinteso. I mostri e gli spiriti ci invitano a guardare in faccia le nostre paure e a riconoscerle come parte di noi. Rispettare e capire la sofferenza altrui può aiutarci a costruire una società più empatica, dove anche le differenze possono essere celebrate. I mostri, così, diventano a loro modo dei messaggeri, portatori di verità e opportunità di crescita. La chiamata è chiara: possiamo affrontare insieme l’ignoto, attraverso un dialogo aperto che ci avvicini l’uno all’altro.