Il caso dell’omicido di Sarah Scazzi continua a far parlare di sé a distanza di anni. Questa volta è Disney a finire sotto attacco.
Ad Avetrana, la tempesta continua a imperversare riguardo alla serie tv “Avetrana – Qui non è Hollywood”, che trae ispirazione dall’orrendo omicidio di Sarah Scazzi. Il sindaco, Antonio Iazzi, ha alzato la voce contro questo progetto, annunciando intenzioni di azioni legali. La preoccupazione è che il titolo e i contenuti possano ledere l’immagine della comunità, diffondendo un’idea negativa riguardo ai suoi abitanti. In un mondo in cui la narrazione è sempre più diffusa, la linea tra informazione e spettacolo si fa sempre più sottile, e la questione è di grande rilevanza.
Il 20 settembre del 2024, il primo cittadino ha usato i social per esprimere la propria contrarietà all’uso del nome del Comune nel titolo della serie. Iazzi ha chiarito: “L’amministrazione Comunale di Avetrana disconosce la scelta di utilizzare la denominazione del Comune nel titolo del film inerente all’omicidio di Sara Scazzi”. E non si è fermato qui, perché ha ulteriormente specificato che “disconosce altresì voci di presunti accordi o partecipazione ad introiti per il Comune”. Questo avviso non è passato inosservato, attirando l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica.
Dunque, l’obiettivo del sindaco è chiaro: proteggere l’immagine del suo paese da quella che considera una narrazione sensazionalista e potenzialmente dannosa. La minaccia di azioni legali è diventata, quindi, una realtà poiché i legali del Comune hanno già depositato un atto, come riportato da Repubblica.
Le richieste della comunità di Avetrana
Il Comune di Avetrana non si limita a criticare, ma è determinato a intraprendere passi concreti. Le richieste formulate dai legali riguardano, in primo luogo, la visione anticipata della serie. In questo modo, il Comune e i suoi rappresentanti possono accertare se ci sia un potenziale “portato diffamatorio” nel racconto di una storia così delicata e controversa.
Il sindaco e il suo team temono che la rappresentazione della comunità possa risultare come “ignorante, retrograda, omertosa” e, di conseguenza, contribuire a una visione stereotipata e distorta di Avetrana. Attraverso la serie, potrebbero riflettersi idee di una cittadina dedita ad atti di violenza e illegalità, un’immagine ben lontana dalla realtà vissuta dai cittadini. Per questo, si chiede non solo un cambio di titolo, ma anche la sospensione immediata del film, segnando un gesto forte e deciso da parte di chi vive in quel territorio.
L’attesa per la messa in onda
La serie “Avetrana – Qui non è Hollywood” è attesa per il 25 ottobre su Disney+, presentando un formato di quattro episodi. Ogni episodio avrà il nome di uno dei protagonisti coinvolti nel caso, incluso Sarah, Sabrina Misseri, Michele Misseri e Cosima Serrano. L’intento degli autori è chiaro: richiamare l’attenzione del pubblico su un evento tragico che ha scosso l’Italia. Tuttavia, il titolo deriva da una scritta divenuta iconica, apparsa sui muri di Avetrana durante l’esplosione della copertura mediatica, che evidenziava la realtà della situazione in contrasto con l’immaginario di Hollywood.
La serie potrebbe catalizzare l’attenzione non solo degli appassionati di true crime, ma anche di chi segue il drama umano e sociale. Ma si resta in attesa: come risponderà il pubblico? E come evolverà la questione legale? Gli sviluppi potrebbero, potenzialmente, influire sul racconto stesso e sulla ricezione della serie. La tensione resta alta mentre la comunità cerca di tutelare la propria immagine in un contesto delicato e complesso.