Perché l’ombrello si chiama cos? Durante l’antichità è stato coniato questo termine, ma la pioggia inizialmente non c’entrava niente.
L’ombrello è un accessorio che non solo ci protegge dalla pioggia, ma ha anche una storia affascinante legata a origini antiche e a evoluzioni inattese. Da strumento di lusso per le classi agiate a compagno indispensabile in caso di maltempo, il suo nome, derivato dal latino “umbra“, svela un legame profondo con la luce e l’ombra. State per scoprire come questo oggetto ha trasformato il suo significato nel corso dei secoli!
La parola “ombrello” ha un’origine che ci porta indietro nel tempo. Infatti, proviene dal latino “umbra“, che tradotto significa “ombra”. Ma chi lo avrebbe mai detto? Quest’oggetto così comune nelle nostre vite non è sempre stato un rifugio durante le piogge. Le sue origini risalgono a civiltà antiche, come gli Assiri, i Persiani e gli Egizi. Questi gruppi utilizzavano grandi parasoli, spesso realizzati in piume, destinati a proteggere le persone dalla calura del sole e non dall’acqua. I Greci e i Romani, per esempio, non erano da meno, usando l’ombrello come simbolo di status oltre che per la sua funzionalità.
Con il passare del tempo, durante il Rinascimento, l’ombrello si mantenne come accessorio di lusso, prevalentemente utilizzato dalle dame nobili per ripararsi dai raggi solari. Era un ornamento, ma anche un segno distintivo di ricchezza e classe. Solo con l’avvento dell’epoca moderna, e in particolare a partire dal XVII secolo, l’uso dell’ombrello iniziò a cambiare, diventando anche uno strumento di protezione dalla pioggia, in special modo in Europa. Quindi, sì, non c’è nulla di strano nel pensare che, nonostante l’ombrello sia diventato un simbolo di protezione dalle intemperie, il suo nome si sia mantenuto legato all’idea di “ombra”.
Dove sta il punto di svolta? Qui entra in gioco Jonas Hanway, un personaggio fondamentale nel cambiamento della percezione dell’ombrello. Nel XVIII secolo, Hanway iniziò a utilizzare l’ombrello apertamente a Londra anche durante le piogge. Prima di lui, l’idea di un uomo che impugnava un ombrello era per lo più bizzarra e questo strumento era visto come qualcosa di esclusivamente femminile. Hanway, rompendo questa convenzione sociale, contribuì a rivoluzionare l’immagine dell’ombrello, offrendolo come un accessorio utile per tutti, e non più solo per le donne che desideravano mantenere la pelle pallida.
Allo stesso tempo, la struttura e i materiali impiegati per realizzare gli ombrelli cominciarono a evolversi. Le tecnologie di costruzione si adattarono sempre più alle esigenze delle città caratterizzate da un clima umido come Londra. Le stoffe impermeabili presero piede, fornendo una protezione efficace contro la pioggia. Eppure, nonostante questa metamorfosi, il nome “ombrello” non subì alcun cambiamento, mantenendo viva l’essenza della sua funzione originaria di protezione dal sole.
Sorge un interrogativo interessante: perché il nome non è cambiato? La risposta si cela nel panorama linguistico e culturale. La lingua, in effetti, tende a mantenere termini storici anche quando il loro utilizzo muta nel tempo. L’ombrello è rimasto, anche in contesti moderni, un “ombrello” e non un “pioggerello“. La società non ha spinto, né culturalmente né linguisticamente, affinché accadesse un cambiamento di questo tipo.
In fin dei conti, il fenomeno non è isolato. Ci sono molti altri termini che conservano le loro origini, pur avendo significati diversificati. Pensiamo al “telefono“, che fa riferimento a una “voce lontana”, mentre oggi ci consente molto più che comunicare a distanza. Questa persistenza dei nomi ci ricorda quanto profondamente la cultura e la linguistica siano interconnesse, creando un legame con la storia del linguaggio stesso.
E come dimenticare l’importanza dell’ombrello nella cultura londinese? La capitale britannica è praticamente sinonimo di pioggia e umidità. Proprio qui, l’ombrello non si è solo affermato come uno strumento utile, ma ha intrapreso un percorso che lo ha portato a diventare un vero e proprio oggetto di stile, rappresentativo del gentiluomo inglese. Marchi prestigiosi come James Smith & Sons, uno dei produttori di ombrelli più antichi del mondo, hanno solidificato questo legame tra Londra e l’ombrello.
Il suo uso è andato oltre la pura funzione pratica. Londra ha elevato l’ombrello a simbolo di eleganza e moda, tanto che molti ombrelli non sono solo elementi funzionali, ma pezzi di design. Non sorprende quindi che, ad ogni angolo, si possano vedere uomini e donne muniti di questo accessorio, non solo per ripararsi dalla pioggia ma anche per arricchire il loro stile personale.
Nel corso della storia, l’ombrello ha dimostrato la sua capacità di adattamento, fermo restando il suo profondo legame con l’idea di ombra. Che sia come rimedio per le intemperie o come simbolo di eleganza, questo oggetto ha saputo mantenere viva la sua essenza, restando un elemento cruciale nella vita quotidiana di molti, ancor oggi.