Ce lo chiediamo tutti e ora abbiamo la risposta a uno dei nostri dubbi esistenziali: ecco che fine fa il cibo avanzato di MasterChef.
MasterChef è ormai più di un semplice programma televisivo: è un fenomeno culturale capace di incantarci non solo con i piatti proposti, che spesso sono autentiche opere d’arte contemporanea, ma anche grazie ai suoi giudici, veri protagonisti dello show. Con il loro carisma innato, Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciuolo hanno trasformato l’idea di cucina severa in qualcosa di più accessibile e pop.
Barbieri poi, presente fin dalla prima edizione insieme a Carlo Cracco e Joe Bastianich, è diventato una colonna portante del programma. L’arrivo di Locatelli e Cannavacciuolo ha poi aggiunto un mix di eleganza britannica e passione mediterranea che ha reso MasterChef un cult intramontabile. Ma c’è una domanda che molti spettatori si pongono: che fine fa il cibo avanzato durante le varie prove del programma?
Cosa succede davvero al cibo non consumato a MasterChef
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli avanzi non vengono consumati né dai concorrenti né dai giudici. Se qualche partecipante riesce a portare a casa una piccola quantità di cibo in una doggy bag, la maggior parte delle eccedenze resta in cucina. Tuttavia, la produzione di MasterChef Italia è estremamente attenta al tema dello spreco alimentare, un argomento che i giudici stessi sottolineano spesso durante le puntate perché ricopre anno dopo anno un’importanza sempre maggiore.
Dal 2013, la gestione degli avanzi è affidata a Last Minute Market, un’organizzazione specializzata nella ridistribuzione di eccedenze alimentari. In oltre un decennio di collaborazione, questa partnership ha permesso di recuperare e ridistribuire oltre 45 tonnellate di cibo. Il cibo raccolto da Last Minute Market viene destinato infatti a diverse realtà sociali. L’Opera Cardinal Ferrari di Milano, ad esempio, lo distribuisce a studenti fuori sede, famiglie con reddito basso, lavoratori precari, pazienti di ospedali e case di cura.
Inoltre, parte degli avanzi va alla comunità di accoglienza per donne fragili del Padiglione Cielo Stellato, un progetto in collaborazione con il Comune di Milano. Recentemente poi, l’iniziativa è stata estesa anche a Junior MasterChef, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sul tema dello spreco alimentare attraverso attività formative. Insomma, MasterChef non si limita a celebrare l’alta cucina, ma si impegna anche concretamente per il sociale, dimostrando che dietro a riduzioni e cotture al vapore ci può essere ben altro.