La melodia che accompagna le feste di compleanno in tutto il mondo ha una storia sorprendente e affascinante.
“Tanti auguri a te”, la nostra versione italiana del celebre “Happy Birthday to You”, ha radici che risalgono a oltre un secolo fa. Questo testo innocuo nasconde in realtà una serie di avvenimenti legali e culturali che ne hanno forgiato il destino. Scopriamo insieme la storia delle sorelle Hill, la controversia sul copyright e le esibizioni memorabili che hanno reso questa canzone un vero e proprio fenomeno globale.
“La canzone ‘Tanti auguri a te’ è sinonimo di festa e allegria, ma forse non tutti sanno che la sua melodia ha un’origine piuttosto singolare. Sviluppata negli Stati Uniti alla fine del XIX secolo, questa celebre melodia è frutto del lavoro delle sorelle Patty e Mildred Hill, due insegnanti d’asilo del Kentucky. Inizialmente, la loro creazione non era destinata a festeggiare i compleanni ma era piuttosto un modo per dare il buongiorno ai bambini all’ingresso della loro classe. Il brano originale, che si intitolava ‘Good Morning to All’, era quindi un canto di benvenuto.
Solo successivamente, intorno ai primi anni del Novecento, il testo della melodia venne modificato e divenne ‘Happy Birthday to You’. Tuttavia, l’identità dell’autore del nuovo testo rimane avvolta nel mistero. La prima traccia documentata del testo risale al 1901, mentre la versione completa che conosciamo oggi venne pubblicata per la prima volta nel 1912. La canzone ha guadagnato notorietà nel corso degli anni, venendo tradotta in almeno 18 lingue, e la versione italiana apparve per la prima volta negli anni ’30.
Con il passare del tempo, l’influenza di questa canzone si è espansa oltre i confini americani e, secondo il Guinness dei Primati, è considerata la canzone in inglese più riconoscibile al mondo. Normalmente, ‘Tanti auguri a te’ viene cantata in concomitanza con la torta di compleanno, subito prima del festeggiato spenga le candeline, in una celebrazione che varia nei modi da paese a paese, aggiungendo un tocco unico a ogni tradizione.
“Passando ai momenti iconici legati a questa melodia, non possiamo non menzionare l’esecuzione di Marilyn Monroe, che ha segnato la storia. Il 19 maggio del 1962, in occasione del compleanno del presidente John Fitzgerald Kennedy, la Monroe cantò ‘Happy Birthday to You’ durante una celebrazione pubblica, giungendo così al cuore di una nazione. Questa performance ha lasciato il segno, non solo per la voce incantevole dell’attrice, ma anche per il contesto ricco di allusioni politiche e personali che ruotavano attorno all’evento. La loro connessione personale, sebbene mai ufficialmente confermata, aggiunse ulteriore fascino all’interpretazione.
Ma l’influenza di questa canzone non si è limitata alla sola Terra. Nel 2013, la NASA decise di festeggiare il primo anniversario del rover Curiosity su Marte, eseguendo ‘Happy Birthday to You’ mediante uno strumento appositamente progettato per il veicolo spaziale. Gli scienziati e i tecnici della missione volevano commemorare un traguardo tecnologico in un modo che, sebbene ludico, simboleggiava anche il progresso umano nello spazio.
Inoltre, tra i molti artisti famosi che hanno interpretato la canzone troviamo illustri nomi della musica, come i Beatles, che incisero una versione nel 1963 per celebrare il quinto anniversario di un programma radiofonico della BBC. Concerti e occasioni pubbliche hanno presentato varie interpretazioni della melodia, mostrando come questa semplice canzone possa essere trasformata in opere d’arte da musicisti e orchestratori di fama.
“Fino a qualche anno fa, ‘Happy Birthday to You’ era soggetta a diritti d’autore, storia curiosa che ha attirato molta attenzione nel mondo della musica. Nel 1935 la Summy Company registrò il copyright della canzone, attribuendolo al compositore Preston Ware Orem. Con il passare del tempo e l’evoluzione del settore musicale, il copyright passò attraverso varie mani, finendo sotto il controllo della Warner Chappell Music. Questo portò alla situazione controversa in cui chiunque volesse usare la canzone pubblicamente – in film, show televisivi o eventi pubblici – doveva pagare dei diritti.
Nei film a budget limitato, spesso si sceglieva di sostituire ‘Happy Birthday to You’ con altre melodie. Nel 2013, però, la documentarista Jennifer Nelson avviò una causa legale contro Warner, sostenendo che la canzone esistesse già prima del 1935. La causa si concluse a favore di Nelson; il tribunale stabilì che il copyright menzionato si riferiva solo a un arrangiamento specifico, aprendo così la strada a una serie di cambiamenti significativi. Questo ha portato a un risarcimento di ben 14 milioni di dollari per chi aveva erroneamente pagato i diritti d’autore, cambiando le regole del gioco. Dunque, da quel momento si è finalmente liberata ‘Happy Birthday to You’, diventando parte integrante del patrimonio culturale collettivo a livello globale.