Amadeus, noto conduttore televisivo, ha recentemente debuttato con il suo nuovo game show “Chissà chi è” sulla rete Nove, dopo aver chiuso un capitolo importante alla Rai.
Nonostante le aspettative, i risultati ottenuti in termini di ascolti televisivi hanno lasciato un po’ a desiderare. In questo articolo, esploreremo i dettagli dell’esordio di Amadeus, le sfide affrontate e le prospettive future per il suo programma, il tutto analizzando i dati di ascolto e le reazioni del conduttore.
Da poco più di un mese, “Chissà chi è” è diventato parte della programmazione del Nove, andando in onda ogni sera da lunedì a sabato alle 20:30. Inizialmente, ci si aspettava un buon riscontro dal pubblico, data la carriera ben avviata di Amadeus e la sua lunga esperienza come direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo. Tuttavia, i dati Auditel hanno mostrato un quadro piuttosto preoccupante: il programma si sta attestando sotto al 4% di share. Questo comportamento ha sorpreso pochi, considerando la classica competizione che il game show affronta con “Affari Tuoi” su Rai 1, un format consolidato e storico per il pubblico italiano.
Nonostante il debutto non fosse stato trionfale, Amadeus non sembra scoraggiarsi. Ogni sera, il suo show dedica momenti di intrattenimento, cercando di attrarre telespettatori, ma i risultati sono lontani da quelli auspicati. Questo diventa palpabile osservando l’engagement del pubblico e la risposta dei telespettatori che, per quanto sia apprezzabile, non si è tradotto in numeri che potrebbero risollevare la situazione di ascolto. Amadeus, all’apparenza, resta un professionista solido, consapevole delle difficoltà che il Nove deve affrontare.
Durante un’intervista con il programma “Deejay chiama Italia”, Amadeus ha espresso una sorta di rassegnazione ai bassi ascolti, affermando chiaramente: “Me l’aspettavo”. Insomma, il conduttore ha messo in luce un aspetto interessante della televisione italiana: pare che ci sia una certa resistenza, da parte dei telespettatori, a cambiare canale e a esplorare nuove proposte. Amadeus ha riferito di un’indagine che sostiene come gli italiani siano tragicamente poco propensi a utilizzare il telecomando al di fuori del loro consueto schema, rimanendo affezionati ai canali che già conoscono.
Questa resistenza potrebbe costituire una barriera significativa per i nuovi programmi, in particolare per quelli che tentano di affermarsi in un panorama affollato. Tenendo presente tutto ciò, il conduttore continua a mantenere un atteggiamento pragmatista, ammettendo di non poter offrire altissimi percentuali di share come avvenuto in passato. Un’altra sua osservazione, a dir poco interessante, è il fatto di considerare ogni piccolo aumento di audience un successo, un passo avanti nel lungo viaggio della televisione.
Alla luce delle attuali difficoltà, Amadeus ha rivelato che, insieme alla rete, è già stato sviluppato un piano B come risposta immediata nel caso in cui i risultati non migliorino. La strategia prevede di spostare “Chissà chi è” in un’altra fascia oraria, una decisione che può sembrare drastica, ma che nel contesto attuale ha una logica. Amadeus stesso ha evidenziato l’importanza di adattarsi, affermando che “quando sei su un canale più piccolo e di nicchia, devi capire se è il caso di continuare a quell’ora”. Quindi, attenzione! Qui non si sta parlando di una chiusura, ma piuttosto di una riorganizzazione strategica per cercare di ottimizzare gli ascolti.
Amadeus ha poi affrontato la questione con la sua consueta ironia, scherzando sul fatto che lui e Nicola Savino – quest’ultimo con un suo programma su un altro canale – insieme non riescono nemmeno a raggiungere il 5% di share. Questo tipo di battute, seppur miste a una certa frustrazione, servono a mantenere il morale alto, sia per sé stesso sia per il pubblico, in attesa di capire quale direzione prenderà il suo nuovo progetto. Insomma, ci sono ancora molte incognite sul futuro di questo show e quello che accadrà sarà da seguire con attenzione.