Don Matteo come si è preparato Raoul Bova: “Ispirato ad un parroco di Paese”. Chi è Don Karel

"Ispirato ad un parroco di Paese". Chi è Don Karel

Raul Bova si è ispirato ad un parroco in particolare per calarsi nei panni di don Massimo. La sua preparazione ha richiesto mesi e mesi di studio. 

Raoul Bova ha raccolto il testimone del protagonista dopo l’uscita di Terence Hill nella precedente stagione. Finalmente, dunque, il 17 ottobre scorso è iniziato il nuovo ciclo di puntate che promette grandi emozioni ai telespettatori. Nel corso di quella passata, don Massimo è apparso titubante, poiché i parrocchiani credevano che avesse tolto il posto a Don Matteo e, non gli avevano dunque riservato un’accoglienza entusiasmante.

Nel corso della nuova stagione cambia tutto, infatti, il parroco sarà sicuramente più a suo agio, soprattutto perché verrà fatta chiarezza sulla sparizione di Don Matteo. Si scoprirà che il celebre parroco si è recato, infatti, in missione in Africa e, al suo posto è arrivato lui. Anche nel corso delle nuove puntate,  al centro della narrazione ci saranno casi ispirati a fatti di cronaca vera, come ad esempio quelli avvenuti in seguito alle note challenge dei giovani o a seguito di violenze domestiche.

Don Matteo come si è preparato Raoul Bova: “Ispirato ad un parroco di Paese”

L’ingresso del nuovo capitano Diego Martini e della pm Vittoria Guidi poi, di certo appassionerà al pubblico. In merito al protagonista principale, don Massimo è chiaro che piaccia poiché è un prete che adora stare tra la gente, è dalla parte dei più deboli, ed offre seconde opportunità anche a chi ha commesso errori gravissimi. Insomma, non si può non amarlo, ed è noto che Raoul Bova per interpretarlo al meglio si sia ispirato ad un vero parroco di paese.

Don Matteo come si è preparato Raoul Bova
Don Matteo, Raoul Bova: “Ispirato ad un parroco di Paese” (Fonte @raiplay) vivereateneo.it

 

Ospite da Francesca Fialdini l’attore ha infatti parlato della sua interpretazione svelando: “Mi sono ispirato ad un vero parroco di paese. Ho dovuto trovare la sua empatia, qualcosa che piacesse a me e al pubblico”. È stato determinante per lui l’incontro con un Don Karel Bolcina che lo ha ispirato.

“Gli ho fatto un vero e proprio interrogatorio, è una persona coraggiosa, che ha ammesso le sue fragilità e mi ha raccontato la sua fede con semplicità”. Per calarsi nei panni di Don Massimo, dunque, Raoul Bova ha interagito con Don Karel, cercando di scorgere le sue fragilità e, facendole divenire quelle del suo personaggio.

Nel corso di una recente intervista, proprio in relazione a don Massimo, Bova ha spiegato che piace ai telespettatori per un motivo preciso. “Colpisce il pubblico perché è un pratico ma fallibile, che commette errori come ciascuno di noi. E poi parla del perdono, della necessità di dare una seconda opportunità anche a chi ha sbagliato pesantemente. È un personaggio che non si può non amare”.

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