Crollo del quoziente intellettivo dei ragazzi dal 2007 a oggi: cosa sta accadendo davvero

Crollo quoziente intellettivo, ecco cosa sta succedendo

Il crollo del quoziente intellettivo dei ragazzi dal 2007 ad oggi. Scopriamo cosa sta accadendo davvero alle nuove generazioni.

Vincenzo Schettini, il celebre docente di fisica che ha conquistato il cuore di molti in Italia, è tornato a far parlare di sé. Il suo recentissimo intervento nel podcast Muschio Selvaggio con Luis Sal ha portato una ventata di freschezza e riflessione sull’importanza dell’educazione scientifica nell’era digitale. Le sue parole sono state accolte con entusiasmo da un pubblico sempre più attento a temi cruciali come l’apprendimento, la tecnologia e la crescita personale. In questo articolo andremo ad esplorare le sue affascinanti osservazioni, con uno sguardo critico verso il ruolo della fisica nell’educazione contemporanea.

Nel corso del podcast, Schettini ha esordito con una frase rilevante: “Ci si alza sempre quando arriva il professore, abitudine buonissima.” Questa semplice ma significativa affermazione riflette l’importanza del rispetto nell’ambito scolastico. Ma non è tutto; il docente ha dato anche un’interpretazione profonda della scienza. La fisica, ha detto, non è solo una materia noiosa da studiare tra un compito e l’altro. È una disciplina affascinante che, se non fosse stata arricchita da quegli scienziati dotati di estro e creatività, non avrebbe mai progredito come oggi. Schettini ha citato addirittura la famosa immagine della mela di Newton per far capire come la curiosità e l’immaginazione siano fondamentali per la scienza. Ecco che emerge l’idea che la fisica non è solo numeri e formule, ma un viaggio esplorativo nel nostro universo. Ogni studente potrebbe e dovrebbe pensarla in questo modo, portando a una nuova visione di ciò che significa approfondire la materia.

Riflessioni sulla tecnologia e sulla creatività

Uno degli argomenti più toccanti trattati da Schettini riguarda l’impatto della tecnologia sulla mente dei giovani. Considera il cellulare, un oggetto che ha rivoluzionato la nostra vita quotidiana, eppure anche un potenziale nemico del pensiero critico. Secondo il docente, la nostra generazione è fortemente influenzata dalla rete. Spesso ci lasciamo sopraffare dal consumo passivo di contenuti, sacrificando la parte creativa del nostro cervello.

Crollo quoziente intellettivo, ecco cosa sta succedendo: ne parla Vincenzo Schettini
Vincenzo Schettini parla del crollo intellettivo e non solo (vivereateneo.it – Instagram Vincenzo Schettini)

 

Schettini ha lasciato intendere che l’educazione attuale dovrebbe stimolare la creatività, proprio come avveniva nell’antica Grecia, dove innovazione e scoperte venivano celebrate. La sua fortuna, ha detto, è stata quella di aver studiato in un’epoca pre-smartphone, dove le distrazioni erano ridotte. La sua osservazione invita a riflettere: quanto è importante nutrire la propria immaginazione e inventività in un mondo sature di informazioni ma scarso di stimoli autentici? Dai un’occhiata alle tecnologie moderne e chiediti se le stai utilizzando realmente per migliorare te stesso.

L’appello ai giovani: non cadere nella trappola dell’ozio

Schettini non ha risparmiato i giovani dicendo chiaramente: “Non cadete nel tranello di diventare pigri.” Ha condiviso un aneddoto che evidenzia il rischio di delegare le responsabilità a intelligenze artificiali come ChatGPT, cosa che potrebbe apparire allettante ma che, in realtà, porta a una stagnazione intellettuale. Risalendo agli anni di insegnamento, il professore ha espresso preoccupazione per il calo del quoziente intellettivo tra gli studenti nel corso degli anni. Citando un invito alla riflessione, ha sottolineato che la soglia dell’attenzione è sempre più bassa. Siamo portati a cercare risposte facili, ma che prezzo dobbiamo pagare?

Plasmando una visione del futuro, Schettini ha enfatizzato l’importanza di essere “smart”. Eppure, l’emozione nelle sue parole svela ciò che più lo preoccupa: cosa accadrà ai ragazzi di oggi, nati in un’epoca così diversa da quella in cui lui è cresciuto? Quanto è difficile crescere in un mondo dove tutto sembra essere a portata di click? Allora, qual è il ruolo della scuola e del sistema educativo in tutto ciò? È un interrogativo profondo che dovrebbe coinvolgere ogni studente e educatore.

Riflessioni sui ‘nativi digitali’ e sull’artigianato

Un’altra questione sollevata da Schettini è quella dei ‘nativi digitali.’ Per lui, parlare di nativi digitali è un bluff, una semplice etichetta che ignora le reali difficoltà. Non basta infatti avere accesso alla tecnologia; serve anche un piano strategico su come usarla per migliorarsi. Quando il professore ha detto che solo uno su cento riesce a farlo, ha davvero colpito nel segno. Pensaci un attimo: quanti ragazzi sono realmente impegnati a sfruttare le potenzialità delle tecnologie, piuttosto che semplicemente consumarle?

Crollo quoziente intellettivo, ecco cosa sta succedendo: ne parla Vincenzo Schettini
Vincenzo Schettini fa più di un riferimento anche als ettore dell’artigianato (vivereateneo.it – Instagram Vincenzo Schettini)

Inoltre, l’osservazione sulla diminuzione dell’interesse per l’artigianato è stata illuminante. Oggi come oggi, ci sono sempre meno ragazzi che vedono il valore nel “sporcarsi le mani.” Qual è la causa? Forse è la comodità della tecnologia che li spinge verso il facile, trascurando abilità preziose come quelle artigianali. Almeno così pare, soprattutto quando ci si guarda attorno nelle scuole dove alcune iniziative tentano di vietare i cellulari poiché le distrazioni sono crescenti. Ma la vera questione resta: sarà sufficiente bandire il cellulare per ottenere un cambiamento significativo, o ci vorrà un approccio più profondo?

La passione per la scienza: tra Newton e la fantasia

Schettini si è concluso con un messaggio particolarmente potente per i ragazzi che lo ascoltano. Ha affermato di spiegare le cose con passione, sostenendo che ci sono persone più preparate di lui, ma la sua dedizione per la materia rimane innegabile. In questo senso, l’invito a diventare “newtoniani nella vita e quantistici nella fantasia” è un’affermazione intrigante. La bellezza della scienza risiede proprio nella sua capacità di ispirare meraviglia e scoperta.

Crollo quoziente intellettivo, ecco cosa sta succedendo: ne parla Vincenzo Schettini
Vincenzo Schettini nella sua intervista parla della tecnologia e di cosa può scatenare nelle giovani generazioni (vivereateneo.it – Instagram Vincenzo Schettini)

Capire in profondità è fondamentale, ma oltre alla conoscenza, è necessaria anche una buona dose di immaginazione. Così, può iniziare un cammino verso un apprendimento che fonda rigorosità e creatività. Quando gli studenti abbracciano questa mescolanza di approccio, allora possono letteralmente volare oltre i limiti di ciò che conoscono. L’insegnante di fisica ha lanciato messaggi forte e chiaro, e la sua voce risuona, non solo come un insegnante, ma come un mentore nel mondo moderno.

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