Il momento dell’ora legale sta arrivando, e come ogni anno è interessante capire i dettagli di questo importante evento.
L’alternanza tra l’ora legale e l’ora solare è un tema che tocca molti Paesi del mondo. Ma sapevate che ben 71 Stati la seguono, il che equivale circa al 40% del totale? Questa pratica, comune in Europa e in Nordamerica, ha radici storiche che affondano indietro nel tempo. Scopriamo insieme come e dove si applica questa curiosa usanza.
Siamo abituati a pensare che spostare le lancette dell’orologio sia un’opzione scontata, eppure non lo è. Nella notte fra il 26 e il 27 ottobre 2024, il nostro Paese tornerà all’ora solare: le lancette si arresteranno, indietro di un’ora, dalle 3:00 alle 2:00, così si “pensiona” la tanto amata ora legale. Ma da dove arriva questa pratica? L’Italia ha adottato il cambiamento orario per la prima volta nel 1916 e, anche se è diventata una consuetudine dal 1966, ci sono dibattiti accesi su questo tema. Non è solo una questione di spostare le lancette: l’ora legale è in vigore in circa il 40% dei Paesi e in più di 140 nazioni ha fatto la sua comparsa almeno una volta. Anche se può sembrare banale, la regolazione degli orari incide sulla vita quotidiana.
Se guardiamo la mappa dei Paesi che adottano l’ora legale, vediamo che si tratta soprattutto di Stati dell’Unione Europea e altre nazioni europee. Ci sono però delle eccezioni, come l’Islanda, la Russia e la Bielorussia, dove non si segue questa abitudine. Inoltre, si estende nel Nordamerica ma con qualche esclusione: gli Stati dell’Arizona e delle Hawaii non partecipano a questa pratica.
Anche il Canada, in alcune province, non la adotta. Sorprendentemente, l’Egitto è stato tra i recenti a inserire questa regolamentazione nel 2023, insieme al Marocco, che la osserva durante il Ramadan. E non finisce qui: due Stati australiani, la Nuova Zelanda e nazioni del Sudamerica come Cile e Paraguay si uniscono al gruppo. La varietà geografica di questa pratica è vasta e riflette diverse culture, tradizioni e necessità.
Negli ultimi anni, il numero dei Paesi che adotta l’ora legale è in calo. Nel 2015, erano 79, ma la tendenza è scesa a 77 nel 2016 e poi a 75 nel 2018. Oggi nel 2023 siamo giunti a soli 71 Stati. Le motivazioni dietro a questa diminuzione sono legate a questioni di salute e benessere. Le preoccupazioni riguardano essenzialmente gli effetti sul sonno degli individui e le implicazioni per la salute pubblica. Il dibattito, in particolare nei Paesi dell’Unione Europea e in Italia, è attivo dal 2018, ma non c’è ancora una conclusione chiara. L’abolizione dell’ora legale viene discussa seriamente, ma con la resistenza di alcune parti della popolazione la situazione continua a essere incerta.
L’ora legale non è un fenomeno nuovo e oltre 140 Paesi hanno storicamente fatto uso di questa pratica. Momento significativo è quello in cui vari Paesi hanno deciso di abolirla del tutto. La gran parte degli Stati in Asia, buona parte del Sud e Centro America, nonché diverse nazioni africane, hanno scelto di fare a meno di questa regola. Gli ultimi ad aver abbandonato l’ora legale nel 2023 sono stati Iran, Siria e Giordania. Per contro, l’Egitto ha adottato questa pratica nell’anno medesimo, segnando così una variazione delle scelte orarie globali. Incredibilmente, i Paesi qui menzionati non l’hanno mai adottata sono quelli equatoriali, dove il ciclo giorno-notte è molto bilanciato per tutto l’anno, rendendo di fatto l’ora legale poco rilevante.
Ci sono quindi ogni anno delle variazioni e dei cambiamenti, portando a interrogativi sulla reale efficacia di questo sistema. Gli Stati continuano a rivisitare e riconsiderare le proprie posizioni e relative pratiche orarie, tenendo conto delle necessità di salute e vita dei propri cittadini. E così, il dibattito continua e con esso le lancette fanno il loro eterno balletto.