Brutte notizie per questi lavoratori: a partire dal 2025 dovranno dire addio alla disoccupazione. Le novità stanno facendo tremare tanti italiani.
Brutte notizie per milioni di italiani, dovranno dire addio alla Naspi a partire dal 2025. La nuova assicurazione sociale per l’impiego è un’indennità mensile di disoccupazione che viene garantita ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato, allorché si trovino in uno stato di disoccupazione involontaria a partire dal 1 maggio 2015.
Spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro e viene corrisposta ogni mese per il numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. L’importo è variabile, ma rappresenta un sostegno indispensabile per tanti disoccupati.
Brutte notizie: dal 2025 addio alla disoccupazione, ecco perchè
Proprio per questo motivo sono tantissimi coloro i quali quotidianamente si aggiornano circa le manovre finanziarie operate dal Governo tramite l’approvazione della Legge di Bilancio 2025. L’Esecutivo è intervenuto per bloccare i cosiddetti furbetti, persone cioè che ottengono l’indennità di disoccupazione avendo soltanto pochi giorni di lavoro.
È stato abrogato quanto disposto dalla legge del 1975, secondo la quale, per i lavoratori all’estero è previsto un percorso agevolato per ottenere il diritto all’indennità di disoccupazione in Italia. Una disciplina sancita dalla legge n. 402 del 25 luglio del 1975, costituente un vero e proprio vantaggio per coloro che potevano beneficiarne, perché a differenza della Naspi non è sancito un periodo minimo di lavoro per farne richiesta.
La prima volta in modo esclusivo spetta infatti indipendentemente dalla durata del rapporto di lavoro, quindi basta anche un solo giorno di lavoro all’estero per poi tornare in Italia ed ottenere l’indennità della durata massima di 180 giorni e dell’importo pari al 30% della retribuzione convenzionale dell’anno di riferimento della prestazione, come determinata dagli appositi decreti ministeriali.
Taluni si sono approfittati dell’agevolazione, ed è per questo che il Governo è intervenuto per bloccare tale pratica “truffaldina”. Molte persone infatti, in passato, si sono recate all’estero per svolgere pochi giorni di lavoro per poi tornare in Italia ed avere l’indennità.
Con la Legge di Bilancio 2025 è stato sancito che: “La legge 25 luglio 1975, n. 402 non si applica alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1 gennaio 2025”. Di fatto, dunque, a partire dal prossimo anno non sarà più possibile applicare la legge del 1975, fatta eccezione per i casi in cui la cessazione del lavoro sia avvenuta entro la fine del 2024. Trattasi di una manovra attraverso la quale il Governo Meloni ha deciso di contrastare pratiche volte allo sfruttamento dell’agevolazione.