Alunno DSA bocciato: cosa succede dopo il secondo ricorso? Scopri la sorprendente decisione del Tar!

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Un’altra volta, il Tar si trova coinvolto in una questione legata al mondo scolastico, stavolta con una vicenda che riguarda un ragazzo di Ischia. Si tratta di un alunno con Disturbo Specifico dell’Apprendimento che, nonostante le difficoltà, ha affrontato un percorso difficile nell’anno scolastico. La situazione ha attirato l’attenzione della magistratura, suscitando interrogativi su come le istituzioni scolastiche gestiscano gli strumenti a sostegno degli studenti con bisogni educativi speciali.

La controversia inizia quando, al termine dell’anno scolastico, il giovane studente presenta insufficienze in ben tre materie. I professori decidono di somministrare prove di verifica per tentare di salvare la situazione. Tuttavia, nonostante gli sforzi, la bocciatura arriva, in particolare per una prova di inglese che il ragazzo non riesce a superare. La famiglia non accetta la decisione e il legale si rivolge al Tar Campania per un aiuto.

Il tribunale, riscontrando una serie di irregolarità nella gestione della situazione, decide di accogliere il primo ricorso. Viene ordinata la ripetizione della prova di inglese, ma nonostante un secondo tentativo, il voto non cambia. Di conseguenza, viene presentato un ulteriore ricorso. Nel mentre, la buona notizia è che il ragazzo riesce a essere ammesso con riserva alla classe quinta. Tuttavia, il percorso scolastico rimane tutt’altro che sereno.

L’intervento del Tar e le criticità emerse

L’ordinanza del Tar evidenzia una gestione poco attenta delle esigenze dello studente. I giudici fanno notare che l’esame non è stato svolto in modalità esclusivamente orale, cosa che avrebbe potuto supportare meglio il ragazzo. Inoltre, è emerso che non è stato concesso l’uso di strumenti tecnologici, come un computer con il correttore automatico.

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Scopri la sorprendente decisione del Tar-(Vivereateneo.it)

Questa mancata attenzione alle necessità specifiche del giovane, secondo i giudici, ha portato a una valutazione insufficiente. Il Tribunale ha, quindi, richiamato l’istituzione scolastica, evidenziando la mancata predisposizione di strumenti compensativi e misure dispensative durante l’intero anno scolastico. La decisione finale è stata quella di ammettere il giovane alla quinta classe, ma non senza le spese a carico della scuola, a cui è stato intimato di attivarsi immediatamente per garantire le necessarie misure di supporto.

Il futuro dello studente e il sistema scolastico

L’esito di questa vicenda mette in evidenza non solo il personaggio centrale, il ragazzo di Ischia, ma anche un problema più ampio legato al sistema educativo italiano. Le difficoltà che affrontano gli studenti con DSA sono molte e spesso le strutture scolastiche non riescono a garantire il supporto adeguato. Questo caso è emblematico, contribuendo a una riflessione su come cambiare e migliorare le politiche scolastiche per rispondere in modo più efficace alle realtà degli studenti.

Nonostante la bocciatura iniziale e i problemi emersi, la decisione del Tar rappresenta un passo avanti, un segnale che è possibile per gli studenti avere giustizia e trovare una strada per il successo accademico. Mentre il ragazzo si prepara a iniziare il nuovo anno scolastico con una nuova opportunità, è fondamentale che le scuole facciano tesoro di questa esperienza, adottando metodi e strumenti che garantiscano a tutti un percorso educativo equo e giusto.

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